giovedì 6 dicembre 2007
IL VIRUS DI SILVIO (O MEGLIO - SILVIO IL VIRUS)
giovedì 1 marzo 2007
NEWS FROM THE OUTER SPACE
dal 8° numero (gennaio 2007) dalla rivista Scienza e Parastatale
Che la NASA nasconda qualcosa non siamo noi i primi ad affermarlo. Anche la casalinga di Brossate o il macellaio di Ortucchio hanno dei sospetti al riguardo. È che finora nessuno era andato così vicino a smascherare definitivamente i giochi di occultamento perpetrati sin dal lontano ’47 in quel di Roswell. Per prima cosa mi procurai i tabulati del telefono per scoprire da dove partivano e dove erano dirette le notizie più scottanti. Sapevo di rischiare molto, ma ero conscio di quanto fosse alta la posta in gioco. Dopo questa trafila m’imbattei nel documento definitivo, quello che vi riporto qui di seguito:
21 Novembre 2006 – All’attenzione del Segretario di Stato, Condoleeza Rice
Chiedo trasferimento immediato da zona italiana di Marte. Il Paradiso dei Politici Italiani è un vero e proprio sanatorio. Il senatore Andreotti continua a lamentarsi con noi perché il suo clone sulla Terra si è astenuto qualche giorno fa al senato. Dice che dobbiamo fare pressioni per farlo votare a sinistra. Gli ho spiegato che il clone è fatto a sua immagine e somiglianza e ho anche aggiunto come agli occhi di un americano come me anche Rutelli appaia un sovversivo rivoluzionario. Poi c’è l’onorevole Bettino Craxi che ci rinfaccia ancora quella storia dei terroristi all’aeroporto. Gli ho detto che è passato tanto tempo e che alla fine abbiamo desistito quel giorno, ma lui non ha voluto sentire ragioni. E l’ex-presidente Pertini! È da luglio che corre dicendo Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Con questo fatto della vita eterna non mangia e non dorme, corre e grida soltanto. La mia richiesta mi appare ragionevole: dopo 11 anni di servizio con gli italiani! Gradirei un trasferimento a breve distanza… c’è un mio collega che lavora su Phobos che mi ha raccontato che lì Bin Laden organizza dei party da paura!
mercoledì 21 febbraio 2007
SALVA LA TUA IGUANA, MA LASCIA FUORI IL CATTIVO ODORE!
domenica 4 febbraio 2007
PENNA PADANA
[dal manuale di scrittura, Penna Padana, dell’on. Roberto Calderoli, Edizioni La Federale]
[…] Ispirazione. Parola e concetto di stirpe longobarda che richiama alla memoria la sua fase successiva, l’espirazione. Famosi biologi di scuola cattolico-creazionista hanno evidenziato come le penne nere sono una logica conseguenza dell’immigrazione incontrollata. Alla corte dei Gonzaga, ad esempio, l’inchiostro rappresentava un verde virgulto che stagliato sul bianco opaco delle prime stampe simboleggiava la gloria padana. Poi dopo la scoperta dell’America sono iniziati i secoli bui dell’oscurantismo sudista. I volgari blu e nero si sono fatti strada in maniera incontrollata contaminando la purezza nordista. Orde di calamai pieni di liquido demoniaco correvano sui sentieri battuti dal vento e poi sulle prime ferrovie e dopo ancora a bordo delle prime vetture per giungere all’incontrollabile dominio bolscevico rappresentato dalla penna rossa del ventesimo secolo. Al giorno d’oggi l’ateismo imperante proibisce l’utilizzo della verde speranza ormai relegata ai banconi impolverati delle cartolerie del lodigiano, ormai in rovina a causa dell’invasione dei cioccolatini sub-sahariani. Come diceva il famoso teologo ariano Friedrich Catz-Mayer “È più potente la penna (verde) o la spada?” L’attento studioso di nobile stirpe (famoso anche per la sua acclamata teoria sulla derivazione divina del manganello anti-extracomunitario) afferma come una penna appuntita dietro i reni dell’invasore non può che portare a dei risultati strabilianti. Ciò che voglio dire a tutti coloro che leggeranno questo manuale, dai cittadini di Milano a quelli di Padova, da quelli di Imperia a quelli di Brossate, è: verde non è bello se non è litigarello! […]
sabato 13 gennaio 2007
PARI OPPORTUNITA'
[dal discorso alla Camera in data 10/01/2007 tenuto dal deputato Milos Gravone. Traduzione dal pannolese di Mulo Dragsic]
[…] prendiamo ad esempio la brillante proposta presentata da un geniale senatore texano: estendere il diritto di caccia ai non vedenti. Perché privare questi onesti contribuenti del gusto di assaporare le grida di una bella tortora agonizzante di cinque chili? E poi lo schiocco del grilletto, il sapore acido della polvere da sparo! Non voglia il Signore che si usi violenza verso la sensibilità di questi handicapp… ehm… verso questi portatori malsani di… verso questi ciechi, insomma! Quello che il mio partito, la Lega Indipendentista Balcanica di Pannolia chiede, è di integrare un’intelligente proposta di legge colmando le lacune che minano il suo valore assoluto. Si potrebbe ad esempio far partecipare alle battute di caccia anche i sordo-ciechi: sarebbero necessari tre accompagnatori, uno che punti il fucile, uno che dia una spintarella per far capire al cacciatore che è partito il colpo (due eventualmente si fosse colpito il bersaglio) e una terza con una tavoletta braille per specificare il tipo di animale colpito. Perché poi non allargare ulteriormente ai muti ai quali si potrebbe affiancare uno psicologo che interpreti la volontà dello storp… del malat… insomma, del muto, leggendo le espressioni del suo volto. Cari colleghi in aula, caro Presidente, questo è un primo passo verso la libertà, verso l’emancipazione del nostro popolo! In un mondo felice i nostri figli potranno finalmente farsi giustizia da sé dei professori progressisti, dei lavavetri invadenti, delle cassiere che si appartano con i tizi brufolosi del reparto bricolage, di quei facinorosi dei pacifisti! Come diceva San Panzotto da Brossate chi semina oggi una pallottola domani ci trova un intero caricatore […]
Al termine della votazione la causa del sì ha riportato 402 voti favorevoli e 136 contrari. Durante i festeggiamenti seguiti allo scrutinio il deputato Gravone è stato ferito a morte da alcuni colpi di fucile a pallettoni esplosi dal collega di partito Calzavaric (non vedente dalla nascita). Dopo aver attentamente valutato il verbale in braille dell’incidente, il giudice di cassazione ha deciso di prosciogliere il Calzavaric dall’accusa di omicidio preterintenzionale in quanto il Gravone, superando i 140 chili, rientrava nella categoria dei trichechi, specie cacciabile anche in questo periodo dell’anno.
giovedì 4 gennaio 2007
UNA STIRPE GLORIOSA
dal 7° numero (dicembre 2006) dalla rivista Scienza e Parastatale [Traduzione dal rumeno di Mircea Pìppata]
Cosa pretende l’uomo della strada dal discendente di un eroe? Cosa cerca in lui se non il divino, l’impossibile, l’irragiungibile? Il dipendente statale George Radulescu si è arrovellato su tali oziose domande sin da quando, infante, aveva cercato di rendere più aerodinamica la silhouette della mucca frisona di zio Florian con 23 metri di nastro isolante grigio-pentola. L’unico suo intento era quello di rendere l’animale adatto al volo notturno e/o interstellare, l’unico risultato invece sono state le 32 frustate rituali inflittegli del saggio zio Florian. Ma il dipendente statale George Radulescu non poteva farsi piccolo agli occhi della Storia, e del suo avo, Vlad Tepes III, il Dracula storico, che lo osservava sghignazzante nascosto negli interstizi del tempo. Radulescu cercava l’immortalità, per il suo nome e per la sua anima: questo lo ha spinto a comprare da un noto contrabbandiere di Brossate (Italia) sangue di pipistrello indostano. Ma neanche questo ha dato al fido George la possibilità si sedere alla destra del generoso Vlad, la cui magnanimità è nota ai più (soprattutto turchi d’origine). Il sangue, rivelatosi succo di ribes allungato con petrolio grezzo e coloranti E103, E112, E115; E120 più l’ingrediente segreto della Coca Cola, gli ha provocato solamente un’intossicazione che i medici hanno impiegato più tempo a capire che a curare. È questa la vita di un povero dipendente statale che cerca di evadere dall’anonimato quotidiano per entrare a far parte di quel circolo ristretto al quale apparteneva il suo progenitore. Neanche il suo tentativo di terrorismo agro-paranormale è andato a buon fine quando, in una buia e fredda notte autunnale, si è adoperato per realizzare in prima persona strani disegni in un campo di grano rivelatosi poi una discarica di materiale pornografico di contrabbando proveniente dalla Cina. Ma poi durante alcuni giorni di ferie, mentre era intento nella lettura di un quotidiano nazionale nella sua fattoria di Snagov, circondato dai suoi tacchini da guardia, ha scoperto la notizia della messa in vendita del castello di Bran, appartenuto a Vlad Tepes III. Quale sacrilegio, quale ignominia! ha dovuto pensare il dipendente statale Radulescu. Si sa che le persone in situazioni particolarmente estreme riescono a sviluppare delle capacità che normalmente restano sopite. Così dopo due giorni di estasi messianica l’onda cerebrale di George è riuscita a ridurre in pezzettini il famoso castello… nessuno avrà mai ciò che è appartenuto alla nostra stirpe, quella del Drago… deve aver pensato, tutto questo mentre i suoi tacchini si abbandonavano a scene di tacchinismo (l’equivalente del cannibalismo umano) per mancanza cronica di cibo. Come avranno già notato i lettori più attenti, il castello di Bran mai è appartenuto veramente al Conte… infatti quello di cui si conservano ormai solo le scale (dopo l’impressionante dimostrazione di forza del dipendente statale Radulescu) è il castello di Poienari, unica vera dimora appartenuta al suo avo. Noi gli diciamo: forza George! Dracul sarebbe stato orgoglioso di te… certo, se non gli avessi buttato giù la casa!!
martedì 19 dicembre 2006
NON SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO
NON SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO
Estratto dal 39° numero della rivista Anthro-Political Science del 19 dicembre [Traduzione dall’inglese di Ersilio Tombini]
… a El Tosto (al confine fra Texas e New Mexico) la signora Matilde Ariani viveva da ormai 16 anni, da quando con il marito colombiano, Jorge Chulo, si era trasferita dall’Italia (e più precisamente dalla periferia di Brossate) negli USA. Matilde quella domenica mattina giocava come al solito con i suoi pitbull nel giardino antistante casa. Le tenere bestiole si divertivano a dilaniare un pasciuto procione granchiaiolo di 14 mesi che Matilde, da brava chioccia, aveva portato loro. Mentre ormai la zampa del mammifero gironzolava libera nella bocca di Milton, il più anziano dei sette cani, la signora Ariani veniva richiamata all’interno della casa da alcuni strani rumori che provenivano dalla vecchia radio in noce massellato eredità di nonno Muzio, apprezzato portaborse ai tempi della Repubblica di Salò. I suoni che fuoriuscivano dall’involucro in legno, secondo quanto affermano i responsabili della N.A.S.A. sono da attribuire ad un’intelligenza aliena superiore. La signora Matilde Ariani, in preda al panico, si è affidata all’unico conforto che si è portata con sé dall’Italia: la foto del SilvioNazionale, incastonata in una cornice di pelle di procione persiano. Con le lacrime agli occhi e in ginocchio, la signora Matilde chiedeva a Silvio di farle la grazia, di allontanare da lei quel terrore! E ed è stato allora che la voce gracchiante dell’inconsapevole alieno (comunista, secondo alcune fonti italiane) si è trasformata in un canto celeste, quello dell’amato, santo Silvio. Come fosse un profeta d’avanspettacolo, l’uomo di Arcore la incaricava di una missione di vitale importanza: Matilde… riconta le schede! In quell’istante, la signora Ariani sveniva per l’immensa emozione, risvegliandosi dopo più di un’ora con un’unica e sola missione: ricontare le schede. Inconsapevole dell’esistenza del voto postale, del voto elettronico (e pare anche del voto alla Madonna) la signora Matilde decideva che la cosa più sensata era quella di ricontare le schede carburante del marito camionista. Non poteva deludere Silvio… i santi parlano una volta sola nella vita di una persona. Dopo aver passato in rassegna 12 anni di rifornimenti senza traccia di anomalie, Matilde capisce che fare benzina a Salt Lake City (dove abita quella pu***na della sua ex-moglie – questo ci ha detto Matilde Ariani al telefono) per un camionista che lavora tra Texas e California non ha molto senso. La vendetta delle donne, si sa, ha meccanismi sottili e la creatività non ha limiti. Un’essenza di procione spruzzata sui vestiti di Jorge, i fedeli Pitbull tenuti a digiuno per tre giorni e il gioco è fatto. Mentre Asturia e Milton si contendevano la spalla dell’uomo colombiano, Matilde in lacrime ringraziava la foto del SilvioNazionale…